Mai come quest’anno c’è stato il serio rischio di salutare definitivamente i Gallagher, la famiglia più folle della televisione: tra rinnovi contrattuali incerti, dichiarazioni allarmanti da parte dei produttori e un season finale che aveva più l’aria di un addio che di un arrivederci, la dramedy del canale via cavo americano Showtime Shameless, giunta alla sua settima stagione, è stata ad un passo da una chiusura che avrebbe avuto il sapore di una beffa, visto che stiamo parlando di uno degli show più divertenti ed irriverenti oggi in circolazione.
I toni di questa settima stagione sono stati più cupi rispetto agli anni passati.
Se i primi episodi sono stati all’insegna della spensieratezza, dove a farla da padrone è la comicità (in linea con quanto visto ad inizio anno nella sesta stagione), nella seconda parte Shameless cambia improvvisamente registro, mostrandoci tutti i personaggi alle prese con una situazione di crisi quasi irreversibile: Lip (Jeremy Allen White), dopo che la sua domanda per rientrare nel college è stata respinta, ricasca nel baratro dell’alcolismo e rischia di distruggere il suo rapporto con la sorella Fiona (Emmy Rossum), che è alle prese con un’attività imprenditoriale che le crea parecchi problemi e grattacapi. Anche i personaggi secondari non se la passano meglio, con Debbie (Emma Kenney) che deve lottare per mantenere l’affidamento della figlia e la coppia Kev/Veronica che si fa portare via dalla prostituta russa Svetlana il bar di proprietà. Come se non bastasse il ritorno di due vecchie conoscenze della serie faranno crollare le certezze di Frank (William H. Macy) e di Ian (Cameron Monaghan), i characters all’apparenza più forti dello show.
Shameless ritorna allo spirito della quarta stagione e questo è un bene.
La serie capitanata dallo showrunner John Wells ci aveva abituato negli ultimi tempi ad un leitmotiv più vicino alle regole della comedy dura e pura rispetto a quelle della dramedy: i nostri eroi combinavano qualche guaio o erano coinvolti in qualche disgrazia ma, alla fine della stagione, le cose tornavano più o meno alla normalità senza causare loro conseguenze particolarmente traumatiche; detto in poche parole, il principio che ad un’azione corrisponde una reazione (potenzialmente anche molto nefasta) sembrava scivolare addosso ai membri di casa Gallagher. Quest’anno invece si è deciso, fortunatamente, di andare oltre a questa formula e di mostrarci i personaggi più vulnerabili di quanto siano mai stati nello storia della serie, soprattutto Lip e Frank: padre e figlio sono evidentemente legati l’uno all’altro (cosa che ricorda il ragazzo in un monologo) e questa analogia porta i due ad entrare in un tunnel che questa volta sembra davvero essere quasi senza via d’uscita.
La sensazione più forte è che gli autori abbiano seriamente preso in considerazione l’idea di chiudere lo show qui.
La puntata finale, in questo senso, è il perfetto esempio di come avrebbe potuto essere un series finale: i nodi qui tornano tutti al pettine, con la chiusura delle storylines più importanti e molti conti in sospeso tra i vari personaggi (in primis quelli tra Fiona e il padre) che qui vengono saldati non con la solita ironia ma con un piglio decisamente più netto e drammatico; anche le scene finali, che ritraggono la famiglia nuovamente riunita per un evento luttuoso, sottolineano ancora di più un senso di definitività che solo un finale di serie può dare. Sappiamo, dalle dichiarazioni della produttrice esecutiva Nancy Pimental, che c’è stata la possibilità concreta che lo show finisse proprio in questa stagione (ci sono stati addirittura dei colloqui con la Showtime per decidere la deadline) ma il network ha lasciato tutto in sospeso fino all’annuncio, il giorno dopo del season finale, del rinnovo per un’ottava stagione. Cosa ha convinto i vertici della rete a prolungare la messa in onda di Shameless? Due fattori: la risposta del pubblico (gli ascolti del season finale sono stati i migliori degli ultimi due anni) e la risoluzione della battaglia contrattuale tra Showtime ed Emmy Rossum.
Il destino della serie ormai è legato indissolubilmente alla sua protagonista.
Di fatto, la vera star dello show non è più William H. Macy (anche se, nonostante tutto, quando lui entra in scena oscura tutti gli altri con la sua immensa bravura) ma l’attrice trentenne di New York, che per la prima volta ha chiesto alla produzione un sostanzioso rinnovo contrattuale. Facciamo il punto della situazione: la Rossum, quando Shameless US è andato in onda nel 2011, prendeva un compenso decisamente minore a Macy che, dall’alto della sua carriera cinematografica eccezionale e della nomination avuta agli Oscar per Fargo, è riuscito a strappare un contratto di 125.000 dollari a puntata (cachet alto ma in linea con gli standard delle reti via cavo in quel periodo). Nel corso degli anni però il ruolo di Fiona è diventato sempre più centrale all’interno della storia e, sfruttando questa posizione di forza, l’attrice ha dato vita a questo braccio di ferro alla notizia del nuovo aumento salariale di Macy: la Rossum infatti non solo ha chiesto di essere pagata come il grande attore ma ha preteso un ulteriore extra per compensare la disparità di trattamento subìta negli anni passati e, dato che la rete non aveva un piano B per sostituirla, alla fine Showtime ha ceduto alle sue richieste.
In onda in Italia a partire dal 5 gennaio su Mediaset Premium, la settima stagione di Shameless segna un’evoluzione nella narrazione che fa ben sperare per il futuro. Perché in fondo è ancora presto per dire addio ai nostri amati Gallagher.