Sembrava impossibile, invece il momento è arrivato. Dopo sette lunghe stagioni il teen drama più seguito degli ultimi anni è arrivato alla sua conclusione.
Era l’8 giugno del 2010 quando andava in onda sul canale Abc Family la prima puntata di Pretty Little Liars, la serie tv ideata da Marlene King e basata sull’omonima serie di romanzi scritta da Sara Shepard.
Alison DiLaurentis è la studentessa più popolare del liceo di Rosewood (cittadina fittizia della Pennsylvania) che, in una notte d’estate, scompare senza lasciare traccia. Le sue migliori amiche Spencer, Aria, Emily e Hanna in seguito all’accaduto si separano, per poi riunirsi un anno dopo quando il corpo della ragazza viene rinvenuto nel giardino dell’abitazione in cui era stato sotterrato. Le ragazze iniziano a ricevere messaggi da uno sconosciuto che si firma “-A”, il quale sembra conoscere tutti i segreti che avevano confidato solo ad Alison; da quel momento la loro vita cambierà radicalmente e avrà come unico obiettivo quello di scoprire cosa è successo alla loro amica, e soprattutto chi si cela dietro i messaggi e le minacce ricevute.
Un’idea di partenza intrigante, seppur non delle più originali: è facile infatti rilevare dei punti comuni sia con Gossip Girl, il teen drama con protagonista una misteriosa blogger dalla “bocca larga”, ma anche con un altro successo targato ABC, Desperate Housewives, dove un’amica scomparsa, bugie e scheletri nell’armadio vanno a scuotere la tranquilla provincia americana. Nonostante tutto però, lo show è riuscito a catturare l’interesse del pubblico e a mantenere alta la curiosità fino alla fine.
Sette stagioni, dicevamo. Sette stagioni in cui gli sceneggiatori hanno dato libero sfogo alla fantasia, creando un labirinto stracolmo di storie, intrecci e sotto trame in cui non è stato difficile perdersi; ogni personaggio comparso all’interno dello show – persino le quattro protagoniste – ha innescato il dubbio di essere -A, e quando sembrava di trovarsi davanti ad una prova certa di colpevolezza bastavano pochi episodi per cambiare le carte in tavola.
I repentini cliffhanger hanno da subito incoraggiato gli spettatori a formulare teorie e ad analizzare minuziosamente ogni dettaglio per trovare delle risposte alla miriade di domande create dalla trama, ed è proprio qui che risiede uno dei punti di forza più rilevanti di Pretty Little Liars, e cioè il suo rapporto con i fan. Da subito la produzione si è dimostrata attenta alla promozione sia stagione dopo stagione, sia episodio dopo episodio, attraverso un uso massiccio dei social; non solo i profili dei canali ufficiali, ma anche gli attori protagonisti e la produttrice Marlene King hanno sempre tenuto vivo il rapporto con il pubblico il quale, dal canto suo, non ha mai abbandonato lo show nonostante tutte le sue incongruenze.
Da una parte infatti, la serie ha dimostrato che è possibile continuare per diverso tempo basandosi su un unico mistero – chi è -A? – dall’altra però è chiaro che per poterlo fare bisogna avere un’idea precisa sullo sviluppo della trama, e in questo caso la chiarezza non è mai stata di casa.
Procedere senza sapere come andrà a finire crea buchi narrativi che portano a perdere credibilità, tanto che la piccola porzione di surreale presente nelle prime stagioni ha raggiunto livelli smisurati negli episodi successivi, e il susseguirsi di colpi di scena, di omicidi e torture ha reso spesso e volentieri impossibile prendere lo show sul serio, sfiorando il grottesco. Tutte queste debolezze sono palesi nel finale dove si è cercato di trovare la coerenza della storia persa ormai da anni, trasformando l’episodio in una vera e propria corsa contro il tempo per rispondere a tutti i misteri passati e dare alle protagoniste un lieto fine. Inutile dire che nonostante la durata – ben 90 minuti – il finale si è mostrato troppo frettoloso, nonostante il risvolto interessante sull’identità dello stalker più famoso della tv.
Nonostante i giudizi non generosissimi da parte della critica, la serie – deludente anche per molti spettatori – si è guadagnata presto la fiducia del proprio target, diventano uno dei principali successi del network statunitense. 160 episodi, uno spin-off (Ravenswood) cancellato dopo una sola stagione, una webserie di otto episodi e un possibile nuovo spin-off in programma: Pretty Little Liars non si è fatta mancare niente. Nonostante le illogicità e il vortice di segreti, parentele nascoste e vendette che spesso hanno reso difficile continuare la visione, i fan che non hanno abbandonato lo show hanno chiaro come il tema centrale sia sempre stata l’amicizia, quella vera e leale, che va oltre ogni limite; e proprio per questo la serie lascerà in loro, nel bene o nel male, un grande vuoto.
In Italia la settima stagione andrà in onda su Mediaset Premium Stories a partire dal 9 luglio.
Pretty Little Liars: dopo 7 stagioni si chiude il teen drama ABC (recensione)
La serie ABC Family/Freeform giunge alla sua conclusione e le bugiarde più famose della TV rivelano quasi tutti i loro segreti.