Il Ragazzo e l’Airone segna il ritorno al cinema del maestro dell’animazione nipponica Hayao Miyazaki, che a distanza di dieci anni dal suo ultimo film Si Alza il Vento ritorna dalla pensione con uno straordinario testamento. Vincitore del Golden Globe e dell’Oscar per il miglior film d’animazione, Il Ragazzo e l’Airone rappresenta il vero e proprio saluto al pubblico del creatore dello Studio Ghibli, che firma un film malinconico e profondo, in cui tramite l’immaginazione attraversa lo spazio e il tempo per lasciare il testimone alle nuove generazioni. Il Ragazzo e l’Airone si basa su una struttura particolarmente stratificata, che ha permesso ad Hayao Miyazaki di esprimere, ancora una volta e probabilmente l’ultima, la sua personalissima visione del mondo, della cultura e della tradizione, imprimendo nello spettatore emozioni sincere, dettate dal connubio tra arte visiva e letteraria.
Il Ragazzo e l’Airone è il viaggio di un adolescente tra tempo e spazio
Miyazaki ne Il Ragazzo e l’Airone, che sembra essere un vero e proprio testamento spirituale, sceglie come protagonista l’adolescente Mahito e ambienta il film nel periodo storico più difficile del Giappone moderno, la ‘Guerra del Pacifico’. Siamo nel 1943 quando la madre di Mahito muore in un incendio nella loro casa di Tokio, il trauma iniziale a cui è sottoposto il giovanissimo protagonista si evolve in un dolore che si sedimenta quando, ad un anno dal lutto, il padre Shoici decide di trasferirsi in campagna e sposare la sorella della defunta moglie, dalla quale aspetta un bambino.
Mahito si ritroverà sradicato dai suoi affetti, in un luogo sconosciuto ad affrontare una nuova vita famigliare con la zia Natsuko, con cui non riuscirà a stabilire un legame sincero. Le turbolenze emotive cui è sottoposto il giovane protagonista sono talmente difficili da superare che Mahito inizia ad assumere atteggiamenti negativi, soprattutto a scuola, finché sul suo cammino non si presenta un grande airone cenerino, che lo condurrà in un percorso fisico ed emotivo, alla ricerca di quella forza che governa il mondo e che farà di Mahito un adulto consapevole.
L’airone magico, che funge da espediente per il percorso interiore del protagonista, è mutevole d’aspetto e di carattere e rappresenta quel ponte tra la vita e la morte, l’adolescenza e l’età adulta che Miyazaki vuole raccontare alle nuove generazioni, ricordando a tutti che il lato onirico e spirituale della vita può salvare ognuno di noi dall’oblio.
E voi come vivrete? Il titolo originale de Il Ragazzo e l’Airone è il suo focus narrativo
Il maestro Miyazaki concede al pubblico questo suo ultimo sogno animato, portando prima sul foglio bianco e poi sul grande schermo una storia di formazione ricca di riferimenti narrativi cari all’autore. In particolare il romanzo di Genzaburō Yoshino E voi come vivrete?, che ha ispirato il regista ed è il titolo originale del film. Ritroviamo il libro del 1937 in una sequenza fondamentale per lo sviluppo della narrazione, quando il protagonista Mahito ritrova una copia annotata dalla madre defunta, probabilmente destinata a lui e decide di seguire l’airone, che vive in una torre diroccata. Il libro di Yoshino diventa così il lasciapassare per diventare adulti, affrontare le proprie paure e buttarsi nell’avventura della vita.
Ne Il Ragazzo e l’Airone Miyazaki mostra chiaramente il mondo dei morti e il vivo ricordo degli affetti nell’aldilà, ma il focus narrativo si basa sulla circolarità dell’esistenza, con il forte simbolismo dell’eredità che gli anziani lasciano ai più giovani. La struttura della fiaba è molto presente in questo film-testamento, dove il protagonista è sottoposto continuamente a prove ed ostacoli, ricchissimi di simboli che rimandano alla narrativa occidentale e alla spiritualità orientale, ma anche al linguaggio visivo del cinema e alla dimensione onirica caratteristica di quasi tutti i film di Miyazaki.
Il Ragazzo e l’Airone, l’immaginazione governa il mondo
L’immaginazione, in questo ultimo film scritto e diretto da Hayao Miyazaki, è al centro di tutta l’opera, che risulta estremamente stratificata e pregna di contenuti che in alcuni casi sono espliciti ed in altri necessitano di una ricostruzione da parte dello spettatore. Il maestro affronta numerosissime tematiche utilizzando una grammatica narrativa complessa, ma necessaria per riprodurre i personaggi e gli universi che popolano il mondo immaginario di Mahito. Miyazaki descrive un sottobosco dove l’enigmatico prozio è la guida, il saggio anziano che avvia il giovane nipote alla vita (un chiaro rimando al rapporto tra il regista e suo nipote), ma anche un mondo sommerso, dove vita e morte si intrecciano, concedendo l’illusione di un ritorno.
Mahito non è il solito protagonista di un coming of age a cui bastano pochi amici e un’avventura per diventare adulto e dimenticare il passato drammatico. Il ragazzo di Miyazaki è ben più di un adolescente e in esso confluiscono le variegate esperienze degli eroi del nostro tempo e la maestria di un autore di questo livello sta nel saper rappresentare le emozioni, la storia e persino la psicologia attraverso l’immaginazione. Il Ragazzo e l’Airone intreccia fantasia e realtà con la naturalezza tipica di Miyazaki, racconta con la voce di Mahito il dramma della guerra e il tormento dell’esistenza ma è anche un grande monito per le nuove generazioni, invitate ad imparare dalla propria storia per diventare degli adulti migliori.