Matilda The Musical, film Netflix tratto dal romanzo di Roald Dahl, arriva direttamente in streaming a 26 anni dal cult per tutti Matilda 6 Mitica (1996), e a 12 dal musical teatrale che raccolse ben 55 premi – tra cui 5 Tony Awards. Dietro la macchina da presa Matthew Warchus, già regista della suddetta opera per il palcoscenico.
Nel ruolo della protagonista la quasi ignota tredicenne Alish Weir, mentre a vestire i panni dell’antagonista Mrs. Trunchbull troviamo una magistrale e irriconoscibile Emma Thompson (Harry Potter, Crudelia). Nel cast anche Stephen Graham (The Irishman) e la sempre ottima Andrea Riseborough (Animali Notturni, Nancy).
LA TRAMA DI MATILDA THE MUSICAL: UNA GIOVANE DISADATTATA E IL SUO AMORE PER I LIBRI
Matilda (Alisha Weir) è cresciuta totalmente ignorata dai genitori: un rivenditore di auto usate privo di ogni morale (Stephen Graham) e una casalinga petulante dai toni kitsch (Andrea Riseborough). Nonostante fosse abbandonata a se stessa, Matilda è diventata una vorace lettrice caratterizzata da una spiccata intelligenza. Quando i genitori la iscriveranno in una scuola diretta dalla terribile e militaresca Signorina Trunchbull (Emma Thompson), Matilda deciderà di ribellarsi al sistema di terrore che vige nell’istituto e nel farlo scoprirà di avere il potere della telecinesi.
IL PRECEDENTE DEL PRECEDENTE: MATILDA DI ROALD DAHL
Matilda The Musical è il risultato di un sistema a scatole cinesi. Infatti Warchus riadatta per il piccolo schermo il musical britannico il cui libretto è firmato da Dennis Kelly (qui alla sceneggiatura), ma è anche remake del film del 1996, tratto dal romanzo di Roald Dahl.
In pieno stile Dahl, Matilda The Musical non è esente dall’essere un lavoro a tinte fosche, a tratti oscuro, come l’intera opera dell’autore britannico. Tonalità restituite non solo dalle musiche di Tim Michin (che insieme a Kelly è autore dello spettacolo teatrale) ma anche dalla fotografia, dalla scenografia e da personaggi ambigui.
MATILDA 6 MITICA DI DANNY DE VITO E IL SUCCESSO DOPO IL FLOP
Il precedente adattamento del libro di Dahl, Matilda 6 Mitica, era diretto da Danny DeVito, che interpretava anche il losco padre della protagonista. Un film fu celebrato dalla critica ed ebbe un grande impatto sulle generazioni cresciute negli anni ’90, grazie soprattutto ai numerosi passaggi televisivi, eppure fu un discreto flop al botteghino, penalizzato da una release ad agosto in anni nei quali i cinema d’estate erano deserti.
A interpretare Matilda c’era la giovane e promettente Mara Wilson, che in quegli anni diventò un volto molto noto al grande pubblico comparendo anche in altre pellicole di grande successo (Mrs. Doubtfire o Miracolo nella 34a Strada) ma che poi fu costretta ad allontanarsi dalla recitazione a causa di disordini mentali sorti in seguito alla prematura morte della madre.
Il lento successo del film, che divenne un vero cult del cinema per bambini, è importante per comprendere il fascino che nei decenni successivi il title character ha continuato ad esercitare anche su un pubblico più adulto, costituito dai piccoli spettatori ormai cresciuti.
MATILDA APPRODA A BROADWAY
È proprio per sfruttare questo crescente effetto nostalgia che nel 2009 nacque l’idea del musical. Warchus, che per la trasposizione Netflix ha voluto molti dei collaboratori di allora, confezionò uno spettacolo in due atti che prevedibilmente riscosse un notevole successo sia a Broadway che a Londra. Fu proprio sulla scorta di questo consenso che già nel 2013 Warchus e Kelly iniziano a parlare dell’adattamento cinematografico, messo poi in cantiere dallo streaming service di Los Gatos solo nel 2020.
MATILDA THE MUSICAL E IL SIGNIFICATO DEL CARICATURALE
Se nella pellicola degli anni ’90 la villan aveva il volto ostile e i modi burberi di una solida Pam Ferris (Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban), per Matilda The Musical inizialmente era previsto che fosse Ralph Fiennes a interpretare en travesti il ruolo della preside Agatha Trunchbull. D’altronde il personaggio di Dahl è concettualmente mascolino e brutale e, nello spettacolo teatrale, la terribile antagonista era sempre interpretata da un uomo. Considerato quanto sia facile incorrere in polemiche nello show business contemporaneo, la scelta è però infine ricaduta su un’attrice, benché nota per la capacità di trasformismo.
La splendida interpretazione di Emma Thompson non delude le aspettative e rende efficacemente l’espressività del personaggio. Questo grazie anche a un costume e a un make up che sottolineano l’aspetto caricaturale della donna, il cui minaccioso carisma ruba continuamente la scena alla protagonista Alisha Weil.
L’ESPEDIENTE DEL CAPOVOLGIMENTO IN MATILDA THE MUSICAL
Quello che la Trunchbull (Trinciabue, in italiano) rappresenta in Matilda The Musical è una caricatura pedagogica che si palesa nella rappresentazione estetica del personaggio. L’incarnazione di una pedagogia del terrore che costruisce il rispetto sulla paura e sulla violenza, anziché sull’ammirazione; mentre i genitori di Matilda sono la rappresentazione del disinteresse educativo.
L’esatto inverso della riflessione pedagogica contemporanea, che si radica nel valore del docente empatico, uditore attivo dei bisogni formativi degli studenti – qui incarnato dalla figura della signorina Honey (Lashana Lynch). Per inverso, Trunchbull è un personaggio pedagogicamente tanto orribile che da necessitare di una resa grottesca e ridicolizzante che ne esteriorizzi i difetti.
MATILDA THE MUSICAL E LA PEDAGOGIA DEL TERRORE
In Matilda The Musical diventa evidente il tema del terrore e della lotta, ma anche la necessità di uscire fuori dalla logica dell’uniformità e della competizione. Qui entra in gioco la grande abilità dei piccoli attori nel rendere coreografie di ballo e musica dal notevole impatto emotivo. Il coro di bambini che si oppone alla dittatura scolastica della Trunchbull diviene ampiamente rievocativa del tema di Another Brick in The Wall dei Pink Floyd. Una lotta contro il conformismo e l’indottrinamento forzato qui sempre espresso nella caratterizzazione della preside.
PERCHÉ GUARDARE MATILDA THE MUSICAL
Matilda The Musical, in rapporto al suo genere, è un film che sa raggiungere un pubblico eterogeneo. Sarà il tocco dark di Dahl, saranno le coreografie e le musiche, sarà il senso di liberazione che si prova sul finale, sarà il villain tanto caricaturale quanto reale o forse sarà il valore terapeutico delle storie – altro importante tema di cui il film si fa portatore.
Matilda The Musical rimane un prodotto grottesco e altamente godibile. Un intreccio di stili che, insieme alle interpretazioni del cast, rende il lavoro di Warchus distrattivo e catartico, superficiale e profondo, ridicolo e drammatico. Un musical che sa raccontare una storia tormentata e brutale con la leggerezza delle letteratura per l’infanzia.