Bussano Alla Porta, nuovo film di M. Night Shyamalan (Split, Old), è la conferma della solidità di un regista che, nonostante qualche considerevole scivolone, è diventato un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati di cinema di genere di tutto il mondo. L’autore de Il Sesto Senso non delude le migliori aspettative, perché Knock at the Cabin (questo il titolo originale) rappresenta in pieno lo stile visto nelle migliori produzioni del cineasta statunitense, ponendosi peraltro in continuità concettuale con la serie TV Servant – che in comune con la pellicola ha anche la presenza di Rupert Grint, il Ron della saga di Harry Potter. Pur con i dovuti distinguo, qui ritroviamo infatti tematiche, tono e atmosfere affini dell’eccellente show AppleTV+ di Tony Bassgallop, che vi abbiamo già consigliato tra le migliori serie TV del 2022 e di cui Shyamalan è showrunner nonché regista di alcuni episodi.
BUSSANO ALLA PORTA: LA TRAMA DEL NUOVO FILM DI SHYAMALAN
La trama di Bussano Alla Porta (Knock at the Cabin) è incentrata sul sequestro di Andrew (Ben Aldridge) ed Eric (Jonathan Groff), una coppia che assieme alla propria figlia adottiva viene presa in ostaggio nel suo chalet da un gruppo di aguzzini sui generis guidati da Leonard (Dave Bautista). È la motivazione addotta per tale gesto ad essere però il vero cuore della storia: secondo i criminali l’Apocalisse sta arrivando e solo il sacrificio di uno dei membri della famiglia potrà evitarlo.
LA SPIEGAZIONE DI COME BUSSANO ALLA PORTA SIA PIENAMENTE UN FILM DI SHYAMALAN
Lavorando sulla sceneggiatura precedentemente in Black List di Steve Desmond e Michael Sherman, basata sul libro di Paul Tremblay La Casa alla Fine del Mondo, Shyamalan con Bussano Alla Porta (Knock at the Cabin) anche stavolta riesce ad aggirare un budget decisamente modesto costruendo l’opera quasi interamente sulla tensione psicologica.
La mano del regista di Unbreakable è ben visibile fin dalla prima scena, con i lunghi movimenti di macchina e il gusto per i dettagli e le inquadrature incombenti che hanno un’impronta estremamente riconoscibile. Anche dal punto di vista del montaggio, affidato alla stessa Noemi Katharina Preiswerk con cui ha collaborato in Servant, Bussano Alla Porta è pienamente nello stile di Shyamalan. La gestione della suspense e il ritmo, che mano a mano diventa sempre più incalzante, sono punti di forza straordinari di una pellicola in grado di mantenere sempre alta l’attenzione dello spettatore dall’inizio fino al riuscito finale.
BUSSANO ALLA PORTA E IL SIGNIFICATO DI UN CINEMA DI GENERE CHE SA ESSERE AMBIZIOSO (SINO AL FINALE)
Come nel caso dei migliori film di genere, Bussano Alla Porta (Knock at the Cabin) è ben più che un semplice film di intrattenimento. Innanzitutto gioca con diversi generi: il lungometraggio parte infatti come home invasion (la mente corre al Funny Games di Haneke) per poi evolversi in un thriller psicologico in cui l’elemento sovrannaturale viene potenziato dai riferimenti biblici.
Il lungometraggio inoltre mette alla prova il pubblico sull’etica di alcune scelte drastiche, in virtù di un sacrificio ritenuto necessario per un bene più grande – qui un certo debito verso Il Sacrificio del Cervo Sacro di Yorgos Lanthimos è evidente. La dimensione tragica dei personaggi di Bussano Alla Porta, ben rappresentata da un eccellente cast su cui torreggia il carismatico Dave Bautista, si avvicina agli stilemi del teatro greco, sia nel porre l’intervento divino come scatenante delle dinamiche umane sia nel rappresentare il dilemma tra doveri verso la famiglia e verso la collettività. La messa in scena essenziale ma ricercata e l’attenzione maniacale nei confronti della direzione degli attori valorizzano al massimo un’opera che, a modo suo, è anche cinema da camera.
Shyamalan, nella fase più recente della sua carriera, è diventato un regista capace di gestire film dal budget limitato ma dall’incasso quasi garantito. È facile immaginare che, con un costo di soli 20 milioni, anche Bussano alla Porta andrà in questa direzione, confermando il filmmaker americano come uno degli autori indipendenti di genere più rilevanti dell’attuale scena cinematografica.
Bussano Alla Porta (Knock at the Cabin) è esattamente ciò che ci si aspetta da lui al giorno d’oggi: un lavoro maturo ed intelligente, che trasuda amore verso la Settima Arte da tutti i pori.