«Una commedia per la famiglia, senza la famiglia» recitava nel 1990 la tagline della locandina di Mamma Ho Perso l’Aereo (in originale Home Alone), mentre mostrava in primo piano il piccolo protagonista Macaulay Culkin che si portava le mani al volto in un urlo tanto stupito quanto preoccupato. Una locandina iconica per una pellicola capace di segnare un prima e un dopo; una delle commedie più originali e inusuali di sempre che grazie ad un successo planetario è anche diventata negli anni una fra più classiche e irrinunciabili pellicole di Natale.
QUELLA VACANZA CHE ISPIRÒ IL COPIONE
Il soggetto del film venne in mente allo sceneggiatore John Hughes – già dietro blockbuster anni ’80 come Breakfast Club e Sixteen Candles – durante un viaggio in Europa insieme alla sua famiglia, nel quale si domandò cosa sarebbe successo se uno dei suoi bambini fosse rimasto accidentalmente a casa da solo. L’idea divenne una sorta di ossessione durante tutta la vacanza e l’autore ci rimuginò a lungo sopra provando a immaginare tutti gli scenari possibili: al suo ritorno negli Stati Uniti quell’ipotesi iniziale era già diventata un insieme di possibili scene per un film, tanto che quando decise di trasporle in una sceneggiatura, ci mise solo 9 giorni.
Lo script finì in modo piuttosto casuale nelle mani del regista Chris Columbus, che in quel periodo stava lavorando per mettere in scena Un Natale Esplosivo, con Chevy Chase. Quando infatti in una telefonata con Huges il regista si trovò a lamentarsi delle continue intemperanze di Chase durante le riunioni di pre-produzione, arrivando ad affermare di non voler più recarsi sul set, lo sceneggiatore colse l’occasione e gli inviò la sceneggiatura di Mamma Ho Perso l’Aereo. Columbus si trovò così a dirigere un’altra pellicola natalizia, senza forse nemmeno rendersi conto che questa sarebbe passata alla storia.
LA CASA DI MAMMA HO PERSO L’AEREO PER METÀ NON ESISTEVA
Mamma Ho Perso l’Aereo non sarebbe il film che è senza la location leggendaria nella quale è stato girato. Ci sono volute diverse settimane prima che Columbus e il suo staff trovassero l’abitazione giusta, e alla fine la scelta cadde su una casa a Winnetka, nell’Illinois, perfetta in quanto dall’aria al tempo stesso “calda” ma anche “minacciosa”. Lo straordinario lavoro di scenografia che ripropose in ogni singolo ambiente i colori del Natale (il rosso e il verde), fece il resto.
Tutte le scene che vediamo nel film ambientate in cucina, sulla scala principale e nell’ingresso al pianterreno sono state girate in questa residenza (che aveva effettivamente cinque camere da letto); le scene girate in sala da pranzo e in tutte le restanti stanze del primo piano sono state invece riprodotte in studio. A un certo punto nel film vediamo in giardino anche la casetta sull’albero di Kevin: in realtà fu costruita appositamente per il film e demolita a fine riprese. Nonostante appaia solo in alcune scene del film, la proprietà ha assunto negli anni un valore inestimabile e nel 2012 i proprietari – gli stessi di quando venne girato il film, i coniugi Abendshien – vendettero l’abitazione per circa 1 milione e mezzo di dollari. Oggi è diventata un’attrazione turistica.
IL NO DI ROBERT DE NIRO E L’OMAGGIO A ORSON WELLES
Robert De Niro fu contattato per la parte di uno dei ladri, così come Jon Lovitz; entrambi gli attori rifiutarono però il ruolo del topo d’appartamento Harry Lime (il cui nome è un omaggio a un personaggio de Il Terzo Uomo di Carol Reed, sceneggiato da Orson Welles), che andò quindi a Joe Pesci.
Pesci si dimostrò perfetto per la parte, e addirittura fin troppo dedito ad essa: per ottenere la miglior dinamica possibile con il giovane protagonista, sul set cercò in ogni modo di provocare in Macaulay Culkin una paura autentica verso il suo personaggio. Nella famosa scena in cui Kevin finisce sospeso su un appendiabiti e Harry minaccia di staccare a morsi tutte le sue dita, Pesci in un take di prova morse volutamente un dito di Culkin fino a staccargli un pezzetto di pelle.
JOHN CANDY È IL DIAVOLO?
Nel film – qualcuno se ne ricorderà – c’è stato spazio anche per un delizioso personaggio interpretato dal compianto John Candy. In una scena ambientata in aeroporto infatti, la madre di Kevin incontra il “Re della Polka del Midwest” interpretato proprio da Candy e i due iniziano a confidarsi le proprie vicende di vita. Il regista Chris Colombus ha confessato che tutta quella scena è stata praticamente improvvisata da Candy: l’attore rimase sul set per 23 ore consecutive inventandosi di sana pianta la storia di aver dimenticato suo figlio nella stanza delle pompe funebri.
A guardarlo bene, quel personaggio ha inoltre qualcosa di familiare: è infatti ispirato alla parte che lo stesso Candy interpretò in uno dei più bei film di John Hughes, il dolceamaro Un Biglietto per Due. Secondo una stravagante teoria spuntata su Reddit, però, Gus Polinski sarebbe in realtà il diavolo in persona, una sorta di “demone del crocevia” che incrocia Kate McCallister proprio quando lei afferma di essere disposta a «vendere la sua anima al diavolo» pur di stare con suo figlio la notte di Natale. Uno dei tanti elementi che porterebbero a formulare questa tesi è che Gus si rivolge a Kate esordendo con la frase “Prego lasciate che mi presenti”, le stesse parole con cui inizia il satanico brano dei Rolling Stones, Sympathy For The Devil. Coincidenza?
UNO SLAPSTICK MORTALE
Che Mamma Ho Perso l’Aereo abbia effettivamente qualcosa di “borderline” è chiarissimo nella capacità di mixare l’ambientazione da comedy natalizia a quella di un action che ricorda moltissimo gli slapstick del passato, ovvero tutto quel filone comico in cui il linguaggio del corpo, spesso colpito e maltrattato, ha una funzione primaria nella narrazione del film.
Ciò che però rende la pellicola unica è che questo slapstick è in realtà molto estremo e a tratti violento, tanto che nel 2012 il dottore Ryan St. Clair diagnosticò in articolo per The Week il possibile esito di tutte le ferite i due ladri subiscono dalle sadiche trappole di un bambino di otto anni. Dal ferro da stiro caldo in fronte, al barattolo di vernice scaraventato sul viso, fino alla fiamma ossidrica direttamente puntata sul cuoio capelluto: secondo il dottore nessuno dei due banditi nella vita reale sarebbe sopravvissuto a un tale martirio. Su questo c’è anche una conferma cinematografica: nel 2016 il thriller Safe Neighborhood cita più volte il film di Columbus fino ad riferimento esplicito di una scena, quella del barattolo di vernice scaraventato dal primo piano in testa ad una persona. Inutile dire che in Safe Neighborhood il risultato finisce per essere letale e decisamente splatter.
L’INCREDIBILE SUCCESSO E IL CASO POLACCO
Anche e soprattutto per questo ingrediente narrativo, Mamma Ho Perso l’Aereo ebbe un successo clamoroso al botteghino. Il film uscì nei cinema nel novembre del 1990 e rimase in alcune sale fino al maggio dell’anno successivo. Per dodici settimane è stato il numero uno assoluto in termini di biglietti venduti, fino a strappare il risultato di “commedia live action” che ha incassato più in assoluto nella storia cinema.
Il film di Columbus ha mantenuto questo record per 27 anni fino a quando l’anno scorso il cinese Never Say Die è riuscito a superarlo. Secondo il grande sceneggiatore William Goldman questo successo fu tale che ad Hollywood si coniò un nuovo modo di dire: “to be Home Aloned”, utilizzato per descrivere tutti i film che ebbero un ritorno ridotto al box office a causa dell’impatto travolgente della pellicola di Columbus. In tutto il mondo Mamma Ho Perso l’Aereo è diventato un classico trasmesso e ritrasmesso in televisione durante il periodo natalizio. Soprattutto in Polonia, dove fu uno dei primi film occidentali ad arrivare dopo la caduta del muro diventando nel tempo quello che per noi è Una Poltrona per Due: un appuntamento fisso dal sapore nazional-popolare seguito costantemente da più di 5 milioni di telespettatori, risultando la trasmissione tv più vista dell’anno.
Per celebrare questo classico del cinema delle feste, Google ha recentemente realizzato uno spot sui suoi servizi di domotica riproponendo un Macaulay Culkin adulto nelle stesse circostanze di Mamma Ho Perso l’Aereo. Il video lo trovate qui sotto!